SAFARI NEI PARCHI DELLA TANZANIA: SERENGETI, NGORONGORO E TARANGIRE

da | aggiornato Jun 8, 2020 | Tanzania

Tour Tanzania: sei pronto per essere trasportato in uno dei luoghi più belli del mondo? In questo articolo ti racconterò quella che è stata una delle esperienze più belle di tutta la nostra vita e troverai tutti i consigli utili per organizzare il tuo safari ad un prezzo relativamente basso.

Tanzania parchi

La pianura sconfinata di Serengeti, i suoi paesaggi gialli in contrapposizione con l’azzurro del cielo, il fiume Tarangire visto dall’alto, l’emozione davanti ai primi leoni avvistati, l’estrema pace all’interno di Ngorongoro, il rumore del vento, il cielo che si infuoca al tramonto, i raggi di luce sulla savana durante l’alba, il cielo di notte.

Queste sono le immagini che mi scorrono nella mente quando ripenso al safari in Tanzania.

VIDEO SAFARI TANZANIA

Prima di leggere l’articolo guarda il nostro video andato in onda in tv da Licia Colò!

Come organizzare il safari in Tanzania

Safari Tanzania – in questo articolo troverai il nostro itinerario attraverso i parchi, con tutti i consigli e le informazioni. 

Guidata da Joseph, abbiamo trovato un’agenzia locale con più di 10 anni di esperienza che opera in tutta la Tanzania.

Abbiamo scelto di fare 4 giorni di safari per visitare i parchi di Tarangire, Serengeti e Ngorongoro, più un giorno nel villaggio Masai di Ngaruka, uno dei più remoti di tutto il paese.

Seduti insieme ai Masai e Joseph

 

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Safari Arusha – La città più comoda da cui partire per fare il safari nei parchi del nord è Arusha, facilmente raggiungile da Dar Es Salaam con voli low cost.

Arusha è anche la base del tour operator, quindi per qualsiasi esigenza potrai incontrare Joseph e i suoi colleghi.

Noi siamo arrivati qui il giorno prima della partenza per il safari e abbiamo soggiornato presso il Four Points by Sheraton.

La sorgente di Kikuletwa

Tra Arusha e il Kilimanjaro, lungo una strada sterrata piena di Baobab, si trova la sorgente di acqua calda di Kikuletwa.
Si tratta di un’oasi in mezzo al nulla, conosciuta quasi unicamente dalle persone del posto e che richiede circa un’ora e mezzo di taxi.

C’è addirittura una liana attaccata ad un’albero per tuffarsi in acqua. E non ti spaventare se ti sentirai subito mordicchiare piedi e gambe…è pieno di pesci piccoli!

Una leggenda narra che questa sia la fonte da cui nasce il meraviglioso Lago Victoria

Tarangire National Park, il primo giorno di safari

Safari Tarangire – La partenza per il safari è alle 8:00 dall’hotel con la jeep in direzione Tarangire.
Gli autisti che ti accompagneranno durante il safari sono anche guide eccellenti, preparatissime su flora e fauna dell’intera Tanzania. 

Il tragitto da Arusha a Tarangire dura circa tre ore ma non preoccuparti perché il panorama che vedrai dalla jeep farà scorrere il tempo senza che tu te ne accorga.

Tarangire è la terra dei grandi baobab, tanto da essere il parco con la maggior concentrazione di questi alberi di tutto il paese. Il nome nasce dal fiume che lo attraversa, il Tarangire, unica fonte d’acqua durante la stagione secca.

Il mese migliore per visitarlo è agosto perché le temperature si aggirano intorno ai 30 gradi, la stagione delle piogge è finita e gli alberi sono per lo più spogli, rendendo così facile l’avvistamento degli animali.

La perla della giornata è stato il picnic vista fiume. Una pausa pranzo dal panorama indimenticabile… 

La sera siamo arrivati a Karatu dove abbiamo pernottato presso il Farm of Dreams Lodge, un complesso molto carino situato sulla strada per Ngorongoro.

Serengeti National Park; secondo e terzo giorno di safari

Tra il lago Victoria e il confine con il Kenya si trova il parco nazionale del Serengeti, tra i più belli di tutta l’Africa, tanto da aver ispirato il lungometraggio della Disney “Il Re Leone“.

Serengeti in Swahili significa “pianura sconfinata”  e non puoi fare a meno di pensare quanto sia calzante questo nome non appena entri dentro.

Tanti dei ricordi più belli del nostro viaggio in Tanzania sono legati alle immagini di questo parco.

Partendo da Karatu la mattina verso le 7:00, abbiamo raggiunto Serengeti passando dall’area di conservazione di Ngorongoro.

Quattro ore di macchina attraverso strade circondate da foreste pluviali, villaggi masai, e paesaggi mozzafiato talmente belli da sembrare colorati a mano.

 E alla fine arrivi lì, scendi dalla jeep, vai fin sotto il cartello con su scritto “Serengeti National Park“, ti guardi intorno…e resti senza respiro.

Non mi capita spesso di rimanere senza parole ma qui, nel cuore selvaggio della Tanzania, mi sono volate tutte via…

 A Serengeti tutto quello che vedi intorno a te è un’orizzonte senza fine.

Due giorni nel parco di Serengeti

Data l’immensità del parco, abbiamo dedicato a Serengeti due giorni e due notti, dormendo al Domel Camp, un campo tendato nel mezzo della savana. Se vuoi visitare questo parco, ti suggerisco di contare almeno due notti, vista l’immensità e la bellezza di questo posto.

I gin tonic bevuti davanti al cielo infuocato durante il tramonto, le chiacchiere intorno al fuoco, la gentilezza dello staff, il cibo cucinato sempre con tanta cura, le colazioni all’alba guardando il sole sorgere all’orizzonte, i rumori della notte.

Ma soprattutto l’indimenticabile vista di quel cielo stellato e la sensazione di essere sempre in perfetta sintonia con la natura circostante.

Tutto questo è il Domel Camp.

Serengeti è un luogo speciale e dalla ricchezza faunistica impressionante.

Qui abitano tutti i cosiddetti “BIG FIVE“, ossia i “cinque grandi” animali della savana: leone, leopardo, bufalo, elefante e rinoceronte. Quest’espressione fu coniata dai cacciatori che si riferivano a questi animali come i cinque più pericolosi da cacciare.

Durante il safari, i pranzi vengono effettuati in modalità pic nic sempre in zone panoramiche, immersi nella natura.

E se sei “preoccupato” di trascorrere una giornata a bordo di una jeep, sappi che la meraviglia che vedrai fuori è così grande che vorrai che il tempo passi lentamente, per poterti godere ogni singolo secondo!

Serengeti è pura magia. “There’s far too much to take in here more to find than can ever be found“, “c’è veramente troppo da prendere qui, più da scoprire di quanto si sia mai potuto scoprire”.

Così dice la canzone di apertura de “Il Re Leone“, “Circle of life“. E come dargli torto?

Il cratere di Ngongoro: la culla dell’umanità, quarto giorno di safari

Guardare Ngorongoro dall’alto è come guardare una versione primordiale del nostro pianeta. 

Quest’ampia conca, formatasi milioni di anni fa in seguito al collasso di un vulcano, è la più grande caldera intatta al mondo.

Oggi, tutta l’area intorno al cratere fa parte della riserva naturale di Ngorongoro, che comprende anche il sito archeologico delle gole dell’Olduvai, conosciute come “la culla dell’umanità“.

Qui infatti, sono stati ritrovati resti di uomini primitivi di circa 2 milioni di anni fa.

Prima di iniziare la discesa nel cratere, che richiede circa 30 minuti di strada ripida e sterrata, c’è lo stop nel punto panoramico per poter guardare tutta questa bellezza dall’alto.

Una volta dentro, quello che si aprirà davanti ai tuoi occhi sarà una sorta di paradiso terrestre.

Savana e paludi si alternano in un’armonia perfetta e fanno da habitat ad un’altissima concentrazione di fauna. Il safari è dura circa 4 ore e se vuoi un consiglio, quando sei dentro al cratere, chiedi all’autista di spegnere la jeep per un attimo. Metti la testa fuori, goditi lo spettacolo davanti a te e resta in ascolto dell’incredibile suono della natura di Ngorongoro.

Potrai capire di cosa sto parlando solo una volta che ci sarai stato! 

La nostra ultima notte di safari l’abbiamo trascorsa nuovamente al Farm of Dreams Lodge, a Karatu, posto strategico sia per Ngorongoro che per il vilaggio Masai del giorno dopo.

Villaggio Masai di Ngaruka, quinto giorno di safari

Ngaruka è uno dei villaggi Masai più remoti di tutta la Tanzania. Per raggiungerlo, da Ngorongoro infatti, ci vogliono quattro ore di macchina, di cui le ultime due su strade completamente dissestate.

La giornata  inizia con la visita ai mercati del villaggio, prima a quello degli animali (dove esiste ancora il baratto) e prosegue al mercato generale, nel cuore di Ngaruka. A farci da guida, oltre a Joseph, c’è Ismael, il capo del villaggio Masai.

Il pomeriggio, sempre insieme a Ismael e Joseph, è dedicato al trekking per visitare le rovine preistoriche dei villaggi Masai.

La nostra giornata in giro per il villaggio termina alle 17:00 con l’arrivo a casa di Ismael, dove pernottiamo. I suoi familiari ci aiutano a montare le tende che Joseph ha portato per la notte e ci sistemiamo in giardino ad attendere la cena.

Senza elettricità, acqua corrente e contatti con il mondo esterno, la paura è che la serata non termini mai. E invece, a chiacchierare tutti davanti ad un falò, trascorriamo una delle serate più belle di tutto il viaggio.

Vivere un giorno a contatto con i Masai significa farsi la doccia con un secchio d’acqua, non usare la corrente (niente phon, niente cellulare in carica, niente luce…), respirare tanta polvere sotto il sole cocente, privarsi di ogni comfort e dormire in una tenda dove la notte, come è successo a noi, potranno venire a farti visita le iene.

Ma vuol dire soprattutto vivere i sorrisi di questo popolo gentile, l’entusiasmo dei suoi bambini, e l’armonia tra uomo e natura.
L’esperienza a Ngaruka è sicuramente forte, ma non lasciare la Tanzania senza aggiungere al tuo viaggio un giorno a contatto con i Masai

Tanzania safari quando andare

Il periodo migliore per un tour della Tanzania o un safari in Tanzania è in agosto, durante il periodo della migrazione.

Facendo eccezione per maggio, dove è molto probabile incontrare le piogge, il clima in Tanzania è favorevole tutto l’anno per cui hai un’ampia scelta sul periodo perfetto in cui organizzare il tuo safari.

Safari in Tanzania, consigli

Se stai progettando un viaggio in Tanzania e sei interessato a fare il safari, scrivici! Ti metteremo direttamente in contatto con Joseph per farti avere un preventivo al prezzo migliore.

Per visitare Tarangire, Serengeti e Ngorongoro occorrono almeno tre notti e quattro giorni. I parchi sono enormi e le distanze da uno all’altro sono notevoli.

Prima della partenza assicurati di avere i vaccini contro il tetano, tifo e epatite A. Non ci sono vaccini obbligatori per viaggiare in Tanzania, ma questi tre sono caldamente consigliati.

Non dare mai cibo agli animali. Durante i pic nic nella savana, capita spesso che le scimmie piccole si avvicinino ai tavoli in cerca di cibo. Dare cibo agli animali significherebbe addomesticarli, ricordati che sono animali selvaggi e tali devono rimanere.

La parola d’ordine è contrattare. Per qualsiasi cosa, dai taxi all’acquisto nei negozi o alle bancarelle.

Safari, abbigliamento consigliato e cosa portarsi dietro

  • Repellente con concentrazione Deet al 50% (lo trovi in farmacia)
  • Felpa e pantaloni lunghi per la sera perché le temperature scendono notevolmente
  • Abiti leggeri ma coprenti per il giorno, di colore chiaro
  • Copri zaini. Non sono indispensabili, ma sappi che durante il safari, con il tettino aperto, entra molta polvere dentro la jeep.
  • Se vuoi fare delle belle foto, occorre una macchina fotografica con uno zoom di almeno 150/200 mm
  • Per i video invece, viste le strade dissestate, occorre il gimbal. Cos’è un gimbal? Si tratta di un supporto al quale attaccare cellulare, gopro o macchina fotografica, che stabilizza le immagini mentre si è in movimento
  • Una power bank. Se decidi di pernottare in un villaggio Masai come abbiamo fatto noi, ti sarà utile per ricaricare il telefono la sera perché non c’è corrente.

Arusha, dove dormire

Arusha è la città base sia per la partenza che per il ritorno dal safari.

Il migliore hotel della città per noi è il FOUR POINTS BY SHERATON ARUSHA, THE ARUSHA HOTEL, uno degli hotel storici del posto.

L’hotel, che si affaccia su uno splendido giardino, dispone di una palestra aperta 24 ore su 24, wi-fi, bar e ristorante. Il ristorante Parachici (in swahili significa avocado) ha tavoli sia al chiuso che all’aperto, in una splendida terrazza sopra ai giardini e serve ottime colazioni internazionali e cibo di alta qualità.

 

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Leggi l’itinerario del viaggio in Tanzania

Gli orizzonti senza fine di Serengeti, i suoni delle notti trascorse nella savana, il cielo infuocato al tramonto, l’immensa bellezza dei baobab, la giraffa che mi ha svegliato nel cuore della notte, la via lattea, la costellazione di South Cross, le iene fuori dalla tenda alle 2 del mattino.

Pumba, i leoni, gli impala, le zebre, gli elefanti e le giraffe.

 

La Tanzania è uno di quei paesi che piacciono tanto a noi, un posto dove la natura regna sovrana e dove l’uomo rimane solo un silenzioso spettatore.

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